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Più di 30 mila religiose, quasi 8.000 sacerdoti e circa 2.700 fratelli religiosi mobilitati “per una campagna di prevenzione che avrà inizio il 18 maggio in tutte le città sedi del Campionato Mondiale di Calcio, fino alla fine della gara” per aumentare la consapevolezza della popolazione su problemi come la tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale nel Paese. Si tratta della campagna "Giocare a favore della vita", promossa dalla Conferenza dei Religiosi del Brasile (Crb), per cui fervono i preparativi, secondo la nota pervenuta all’agenzia Fides. Suor Eurides de Oliveira, coordinatrice della rete "Un grido per la vita", incaricata di preparare la campagna, l'azione dei sacerdoti e religiosi si concentrerà principalmente sulla "prevenzione e informazione".
Alle stazioni degli autobus, sui trasporti pubblici, negli aeroporti e negli alberghi delle città sedi delle partite, saranno distribuiti volantini sulla prevenzione delle diverse forme di tratta di esseri umani. Dai dati raccolti dall'organizzazione, si apprende che la tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale sono ormai una minaccia per molti bambini, giovani e adulti, e allo stesso tempo muove miliardi di dollari. Eventi internazionali come la Coppa del Mondo di calcio, "finiscono per essere occasioni per la pratica di questo crimine", dal momento che "in molti casi i bambini sono adottati illegalmente, gli adolescenti sono coinvolti inizialmente per la promozione dello sport ma poi vengono immersi nelle reti di sfruttamento sessuale" sottolinea la nota della Crb. La campagna "Giocare per la vita" ha il sostegno di organizzazioni locali ed internazionali, come la Commissione per la Pastorale del Bambino, il ministero brasiliano della Giustizia e la Caritas internazionalis. (R.P.) Radio Vaticana