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Bhopal (Agenzia Fides) – I francescani, religiosi e laici, ribadiscono il loro ruolo profetico in India, il desiderio di essere “una fraternità povera e per i poveri”, impegnata nella lotta contro l’esclusione sociale e il “casteismo”, per la promozione della dignità dei più poveri e degli emarginati: è quanto dice all’Agenzia Fides p. Nithiya Sagayam OFMCap, coordinatore della “Associazione delle Famiglie Francescane d' India” (AFFI) e Direttore del Centro francescano della pace “Udhayam”, in Tamil Nadu.
I francescani in India – presenti nel paese con 53 congregazioni religiose, in 65 province – hanno appena concluso la loro assemblea generale a Bhopal, in cui hanno espresso il desiderio di restare profondamente radicati nella vita evangelica, sulle orme di San Francesco e Santa Chiara d’Assisi, soprattutto restando a fianco dei poveri e degli emarginati.
Come riferito a Fides, i religiosi e laici presenti alla conferenza hanno focalizzato la loro attenzione sui diversi aspetti legati all’itinerario di formazione, confrontandoli con le necessità dei tempi e facendo diretto riferimento al nuovo approccio pastorale e missionario proposto da Papa Francesco nella esortazione Evangelii Gaudium. I francescani si sentono chiamati “a trasmettere, proporre e vivere una cultura in contrasto con violenza, consumismo, individualismo e materialismo, diffusi nella società indiana”. L’antidoto a tutto questo, spiega a Fides p. Nithiya Sagayam, è rappresentato dal ritorno alla “scelta evangelica radicale”, compiuta da Francesco di Assisi.
L’apostolato fra i poveri e i dimenticati rientra in questa cornice e rappresenta un movimento profetico, che va di pari passo con il contrasto alla cultura e alla prassi delle caste, tuttora in voga in India. L’apostolato francescano, ha concluso la conferenza, non può evitare di guardare e rivolgersi agli abitanti degli slum, a tribali, dalit, immigrati e a tutti coloro che sono privati dei loro diritti fondamentali: così si realizza l’idea di essere “una fraternità povera, tra i poveri e per i poveri”. (PA) (Agenzia Fides 24/2/2014) www.fides.org