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Il convento in cui visse per 30 anni San Leopoldo Mandic - per i padovani solo padre Leopoldo - è mèta di oltre 150 mila pellegrini ogni anno. In città è secondo, per numero di pellegrinaggi, solo al Santo. Padre Leopoldo era uno straniero, veniva dal Montenegro, ed è ricordato per le sue confessioni: poche parole, l’esortazione alla fede ed un fermo richiamo quando proprio occorreva.
Oggi il convento in piazzale Santa Croce è la “casa” di 21 frati (più quelli missionari del Centro missionario del Veneto, Friuli e Trentino), ed è anche la terza porta santa in città: «siamo la terza chiesa del Giubileo a Padova», ricorda il rettore, padre Flaviano Giovanni Gusella, «e di questo dono siamo grati al vescovo». Da sempre San Leopoldo è anche un punto di riferimento per chi è in difficoltà grazie alla Mensa dei poveri: primo, secondo, verdura, frutta e dolce per quasi 100 persone al giorno, solo a pranzo. A “servirli” i frati cappuccini insieme ad una turnazione di 50 volontari. «Qui nessuno scheda nessuno», spiega don Flaviano, «di sicuro non chiediamo i documenti, ma quando, in passato, è stato necessario siamo ricorsi alla forza pubblica che ringraziamo». La mensa è un’istituzione che affonda le radici agli albori del dopoguerra, quando un frate con il saio e i piedi nudi, bussava alle 14 di ogni giorno per raccogliere il pane avanzato dalle famiglie padovane. Il rapporto con il rione è di affetto e stima: «in tanti ricordano padre Leopoldo e i più ne hanno un ricordo indiretto». E l’insegnamento del Santo è attuale: «prima di tutto», ricorda il rettore, «era uno straniero ed è un perfetto esempio di integrazione (parlava il dialetto) e accoglienza». Ma niente a che fare con la preghiera meramente contemplativa: «padre Leopoldo ha sempre saputo», sottolinea il rettore, «cosa significa vivere. È recente il miracolo di un disoccupato che ha ottenuto un lavoro». Il convento dei frati minori cappuccini risale al 1554, ed è in buona compagnia: il collegio delle Dimesse ha festeggiato 400 anni e vanta una comunità di 62 suore e 508 alunni nella sede di Villa Bollani. L’istituto Teresianum è un centro educativo gestito dalla Compagnia di Santa Teresa di Gesù che a Padova, opera dal 1947. Infine , in via Santa Maria in Vanzo, c’è il collegio Vanzo delle suore maestre di Santa Dorotea.
Elvira Scigliano