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«Un presepe per ricordare l'impegno di tutti in favore della pace nel mondo, nel segno di Padre Pio». Questo uno dei messaggi più forti che gli organizzatori, in accordo con i frati Cappuccini e l'amministrazione comunale, intendono lanciare in occasione del prossimo presepe vivente che si svolgerà a Pietrelcina il 27, 28 e 29 dicembre.
La sacra rappresentazione avrà come scenografia il centro antico di Pietrelcina, dove Francesco Forgione, poi divenuto san Pio, visse gli anni della sua giovinezza. Tutto il quartiere Castello si trasformerà in una piccola Betlemme e oltre 200 tra attori e figuranti la animeranno in tutti i suoi spazi per la XXX edizione della sacra rappresentazione «che vogliamo dedicare a tutti coloro che lavorano e che hanno lavorato - dicono gli organizzatori - per mettere in scena, senza soluzione di continuità, la Betlemme francescana». L'evento natalizio, per la prima volta con un ingresso a pagamento, richiamerà, come sempre, nella cittadina sannita migliaia e migliaia di visitatori.
L'organizzazione ha già ultimato buona parte degli allestimenti scenografici e disposti i ruoli per tutti coloro che hanno un ruolo attivo nel presepe. Nei giorni scorsi troupe televisive hanno girato delle immagini, le quali dovrebbero, come da consuetudine, essere trasmesse dai canali nazionali il giorno di Natale o di Santo Stefano. Intanto, gli addetti alla selezione dei personaggi più importanti, si stanno adoperando per trovare le coppie che rappresenteranno la sacra famiglia nei giorni di fine dicembre. Quest'anno dovrebbero essere tre o quattro i bambini, di pochi mesi di vita, che per qualche ora al giorno vestiranno l'abito de piccolo Gesù.
Nella stalla, che è appartenuta realmente ai genitori di Padre Pio, posta al di sotto della stanza dove il frate stimmatizzato nacque il 25 maggio 1887, sono state posizionati le location per gli attori e installate le luci che danno al luogo della natività una atmosfera particolare. Le abitazioni del santo in Vico Storto Valle (nome della stradina dove il piccolo Francesco Forgione trascorse, in particolare, la sua infanzia), nel borgo medievale del Castello, saranno aperte in via straordinaria per le serate del presepe vivente, e alcune verranno abitate da numerosi figuranti. Anche la chiesa di Sant'Anna, eccezionalmente concessa dai frati Cappuccini, dal parroco rettore, Giuseppe D'Onofrio e dal padre Guardiano Frate Fortunato Grottola, ospiterà un quadro scenico a sfondo sacro (molto probabilmente tornerà ad essere una sinagoga).
Le altre scene come: il mercato, i re magi, il palazzo di Erode, le danzatrici, la guarnigione romana, officina del fabbro, la casa dello scultore, lo scrivano, il venditore di amuleti, sono tutte in via di ultimazione. Il centro della paese sannita sarà occupato per tre giorni dalla manifestazione e sia il comitato che l'amministrazione comunale stanno lavorando per mettere i percorsi dei visitatori in sicurezza. «Tramutare in un villaggio palestinese di due millenni fa le abitazioni, dice Antonio Aucone, uno dei responsabili della logistica - diviene, di anno in anno, più difficile. Comunque il grande mistero della natività, che riusciamo ad allestire a Pietrelcina resta unico in Campania e nelle regioni limitrofe. Dopo le esperienze maturate nelle precedenti edizioni, relativamente all'ingresso mediante prenotazione, gli organizzatori distribuiranno nuovamente i biglietti per regolare l'entrata degli spettatori (quest'anno si pagherà tre euro pro capite). Walter Fierro, consigliere comunale dell'esecutivo di cui è sindaco Salvatore Mazzone, vuole sottolineare che «l'impegno dell'amministrazione sarà totale, così come quello dei vigili urbani delle forze dell'ordine, della locale confraternita della Misericordia e della Protezione civile di cui San Pio è il patrono». - di Donato Faiella
(fonte: https://www.ilmattino.it/benevento/presepe_vivente_messaggio_di_pace_da_pietrelcina-7125606.html )