Eventi di rilievo
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Stefania Falasca, inviata ad Abu Dhabi Pace, libertà e ruolo della donna nella dichiarazione congiunta firmata ad Abu Dhabi da papa Francesco e dal Grande Imam sunnita di al-Azhar, Ahamad al-Tayyib: «Basta sangue innocente»
Abu Dhabi 4 febbraio 2019: «In nome di Dio Al-Azhar al-Sharif – con i musulmani d’Oriente e d’Occidente –, insieme alla Chiesa Cattolica – con i cattolici d’Oriente e d’Occidente –, dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio». Non solo. È messo nero su bianco l’impegno per stabilire nelle nostre società il concetto della piena cittadinanza e rinunciare all’uso discriminatorio del termine minoranze. Nero su bianco la condanna dell’estremismo e l’uso politico delle religioni, «il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi», la protezione dei luoghi di culto e il dovere di riconoscere alla donna il diritto all’istruzione, al lavoro, all’esercizio dei propri diritti politici interrompendo «tutte le pratiche disumane e i costumi volgari che ne umiliano la dignità e lavorare per modificare le leggi che impediscono alle donne di godere pienamente dei propri diritti». E ancora: «Al-Azhar e la Chiesa Cattolica domandano che questo documento divenga oggetto di ricerca e di riflessione in tutte le scuole, nelle università e negli istituti di educazione e di formazione».
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Così padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, in un editoriale apparso questa mattina sul sito della rivista sanfrancescopatronoditalia.it. Dopo le parole pronunciate oggi a Repubblica dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che ha definito “una provocazione di chi non ha abbastanza memoria per la società italiana” la cancellazione dello sconto del cinquanta per cento sull’Ires, l’imposta dei redditi sulle società inserita dal governo nella sua manovra di bilancio, ecco che anche l’ordine religioso fra i più diffusi nel mondo scende in campo e segna una distanza sempre più crescente fra Chiesa e governo.