Eventi di rilievo
Eventi di rilievo
"Erano armati fino ai denti: una cinquantina di uomini su tre veicoli che portavano la bandiera degli Shebab e gridavano in somalo 'Allah Akbar', Allah è grande, ha riferito il vicecommissario del distretto, Benson Maisori. L'attacco, cominciato nella serata di domenica, è andato avanti per diverse ore. All'alba la situazione a Mpeketoni si era calmata. |
|||||
|




Massiccio attacco degli integralisti islamici somali al Shebab, contro una località costiera in Kenya. Uomini armati hanno fatto irruzione domenica a Mpeketoni, non lontano dalla popolare isola di Lamu, località turistica e sito protetto dall'Unesco. Sono stati attaccati due alberghi, una banca, un commissariato. Secondo la Croce Rossa kenyana, i morti sono stati 48.
In un angolo dello Stato più indifeso e più piccolo del mondo, con l'esercito meno equipaggiato del pianeta, delle voci ebree, cristiane e musulmane (quelle di Shimon Peres, Jorge Mario Bergoglio e Mahmoud Abbas, ai quali si è unito il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo), s'elevano inermi e modeste per invocare la fine delle ostilità in Medio Oriente.
Ma voi alla Chiesa cosa chiedete? Cosa potrebbe fare per voi? Cosa poteva fare e non ha fatto? In cosa ha mancato?». Comincia così, con queste domande dirette, il dialogo tra il vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Francesco Milito e 70 detenuti di massima sicurezza del carcere di Palmi, tutti 416bis, detenuti per mafia. Incontro assolutamente inedito. E dialogo è stato davvero, per più di due ore. Con monsignor Milito anche una ventina di sacerdoti, il cappellano don Silvio Misiti, il presidente del tribunale di sorveglianza Vincenzo Pedone e il direttore del carcere Romolo Pani. Un penitenziario particolare quello di Palmi, negli anni ’70-80 supercarcere per i terroristi, oggi ospita 200 detenuti, 150 dei quali al 41bis, soprattutto ’ndrangheta. «Questo non è un convegno ma un dialogo con voi - insiste il vescovo -. Oggi vorremmo uscire col carcere dentro di noi». E i detenuti non stanno certo in silenzio. Sono molti nel piccolo teatro ad alzare la mano per porre domande. Educatamente, quasi timidamente.
Come portare al centro del mondo economico la persona e le sue motivazioni, la sua dignità, gli ideali, i sentimenti? Luigino Bruni e Alessandra Smerilli, autori de