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Una cena conviviale di tutto il quartiere per raccogliere i fondi. E un obiettivo, un sogno, ma soprattutto una volontà testamentaria, che diventa finalmente realtà. La cena si terrà domenica 29 giugno, al centro sportivo Bellaria Cappuccini, e la missione di questo appuntamento, a cui gli organizzatori stanno lavorando da mesi è salvare l’unico asilo religioso di Pontedera.
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Una nuova cultura per denunciare l’inquinamento, spesso fonte di malattie, prevenire eventi metereologici estremi come le bombe d’acqua e divenire sentinelle del territorio che ci è stato affidato. A chiederlo è il messaggio Cei per la nona giornata per la custodia del Creato del prossimo primo settembre che lancia a tutti un monito a tutelare il “giardino violato”. Al microfono di Paolo Ondarza ascoltiamo mons. Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace:
R. - E’ un’immagine biblica bellissima, quella del giardino. Purtroppo il giardino violato è la costatazione del frammento di male che, come fosse una goccia di veleno, ammorba tutta la bellezza del giardino. Questa è l’immagine dell’inquinamento. Il frutto amaro del peccato è, ad esempio, una comunità che litiga, una comunità mafiosa, una comunità che ha fatto patti con la camorra e che di fatto si trova ad avere il veleno anche sotto terra.
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Grande attesa per i rappresentanti della Diocesi di Roma che questa sera, alle 19, incontreranno il Papa in Aula Paolo VI. Il Pontefice, infatti, inaugurerà i lavori del Convegno pastorale diocesano, pronunciando il discorso introduttivo. Il tema del Convegno è “Un popolo che genera i suoi figli. Comunità e famiglia nelle grandi tappe dell’iniziazione cristiana”. Isabella Piro ne ha parlato con il cardinale Agostino Vallini, vicario generale per la diocesi di Roma:
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Massiccio attacco degli integralisti islamici somali al Shebab, contro una località costiera in Kenya. Uomini armati hanno fatto irruzione domenica a Mpeketoni, non lontano dalla popolare isola di Lamu, località turistica e sito protetto dall'Unesco. Sono stati attaccati due alberghi, una banca, un commissariato. Secondo la Croce Rossa kenyana, i morti sono stati 48.
"Erano armati fino ai denti: una cinquantina di uomini su tre veicoli che portavano la bandiera degli Shebab e gridavano in somalo 'Allah Akbar', Allah è grande, ha riferito il vicecommissario del distretto, Benson Maisori. L'attacco, cominciato nella serata di domenica, è andato avanti per diverse ore. All'alba la situazione a Mpeketoni si era calmata.
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di Carlo Cefaloni
Quale destino attende la “perla del Mediterraneo”? La stazione militare satellitare di Niscemi, oltre i dubbi sulla nocività per la salute, chiama in causa le scelte decisive sulla pace. Intervista al vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri.
L’incontro con il vescovo di Caltagirone a Roma avviene durante i lavori della conferenza episcopale nell’Aula Nervi in Vaticano. La vicina piazza san Pietro è, come sempre, piena di persone esposte ad un ancora gradevole sole primaverile che sa di festa. Colpisce in monsignor Calogero Peri, padre cappuccino e teologo, la mitezza personale associata ad una francescana chiarezza di posizione su questioni concrete come la gestione dell’immigrazione e il Muos di Niscemi, che apre delicate questioni di politica internazionale affrontate nelle precedenti interviste a due generali, Mini e Camporini, che hanno ricoperto ruoli di massimo vertice nelle Forze armate italiane, maturando decisioni divergenti su temi decisivi di strategia militare e non solo.
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di Michele Zanzucchi
fonte: Città Nuova
In un angolo dello Stato più indifeso e più piccolo del mondo, con l'esercito meno equipaggiato del pianeta, delle voci ebree, cristiane e musulmane (quelle di Shimon Peres, Jorge Mario Bergoglio e Mahmoud Abbas, ai quali si è unito il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo), s'elevano inermi e modeste per invocare la fine delle ostilità in Medio Oriente.
Tre sedie identiche accolgono i tre anziani uomini – Shimon Peres, Jorge Mario Bergoglio, Mahmoud Abbas – che, su iniziativa del “costruttore di ponti” romano, invocando il perdono di Dio ringraziano per la Creazione e pregano per la pace. Il papa li aveva invitati, in occasione del suo recentissimo viaggio a Gerusalemme, a pregare «a casa mia». Sulle macerie della diplomazia inconcludente ormai da decenni e sul rombo delle armi e la responsabilità grave di chi le fabbrica, di chi le commercia e di chi le usa, questi tre uomini anziani, e appena più in là il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, responsabili della politica e uomini della religione, rendono grazie per la Creazione, chiedono perdono per le colpe degli uomini e invocano la pace a quel Dio che li unisce.
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di Antonio Maria Mira
Ma voi alla Chiesa cosa chiedete? Cosa potrebbe fare per voi? Cosa poteva fare e non ha fatto? In cosa ha mancato?». Comincia così, con queste domande dirette, il dialogo tra il vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Francesco Milito e 70 detenuti di massima sicurezza del carcere di Palmi, tutti 416bis, detenuti per mafia. Incontro assolutamente inedito. E dialogo è stato davvero, per più di due ore. Con monsignor Milito anche una ventina di sacerdoti, il cappellano don Silvio Misiti, il presidente del tribunale di sorveglianza Vincenzo Pedone e il direttore del carcere Romolo Pani. Un penitenziario particolare quello di Palmi, negli anni ’70-80 supercarcere per i terroristi, oggi ospita 200 detenuti, 150 dei quali al 41bis, soprattutto ’ndrangheta. «Questo non è un convegno ma un dialogo con voi - insiste il vescovo -. Oggi vorremmo uscire col carcere dentro di noi». E i detenuti non stanno certo in silenzio. Sono molti nel piccolo teatro ad alzare la mano per porre domande. Educatamente, quasi timidamente.
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Come portare al centro del mondo economico la persona e le sue motivazioni, la sua dignità, gli ideali, i sentimenti? Luigino Bruni e Alessandra Smerilli, autori de L'altra metà dell'Economia, (Città Nuova Editrice) ne parlano nell'intervista sul libro nella trasmissione Fahrenheit (Rai Radio 3)
La gratuità: una dimensione costitutiva della vita e dell’essere umano. Anche dell’homo oeconomicus. Da lungo tempo, però, la vita economica l’ha messo al bando mettendo ai margini i due “luoghi” dove essa si esprime più chiaramente: i carismi e il genio femminile. Bruni e Smerilli sono convinti che proprio una tale espulsione dalla vita pubblica sia la causa della crisi morale, civile ed economica del nostro tempo.
Dal Medioevo in poi, gli autori evidenziano il contributo fondamentale e insostituibile svolto dalle comunità carismatiche religiose nello sviluppo economico, sociale, culturale della nostra civiltà. Così nel declinare le caratteristiche tipiche del genio femminile – gratuità, primato della prassi e della vita – lo studio ribadisce la necessità di ridare ad esso il giusto diritto di cittadinanza nella vita economica.
Per ascoltare l'intervista trasmessa durante la trasmissione radiofonica di Rai Radio 3, Fahrenheit, clicca qui.
di Elena Cardinali
fonte: Città Nuova editrice
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Voltaggio (AL), 1 giugno 2014: sono stati presentati al pubblico, dopo un lungo intervento di restauro, tre dipinti facenti parte della ricca collezione d’arte esposta presso la Quadreria dei Cappuccini di Voltaggio.
Si tratta, come hanno spiegato il Dott. Giovanni Donato, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte e padre Vittorio Casalino, responsabile dei Beni Culturali Cappuccini di Genova, di un Ecce Homo di rubensiana memoria, certamente mediato dagli influssi stilistici genovesi (su tutti il De Ferrari); un dipinto di Giuseppe Palmieri, pittore assai attivo all’interno dei conventi cappuccini liguri a cavallo tra 1600 e 1700, raffigurante San Serafino da Montegranaro e infine una imponente opera su tela, tuttora in fase di studio, che ritrae l’Estasi di san Francesco d’Assisi.
Per quest’ultima tela, datata 1636, appare plausibile l’inserimento in un area di produzione del Basso Piemonte o dell’area pavese. Tutti e tre i quadri entreranno a far parte in maniera permanente del percorso espositivo della quadreria.
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Sorriso Francescano - Coronata (GE), 31 maggio 2014: ha inaugurato, alla presenza di Padre Andrea Caruso, vice postulatore per la causa di Canonizzazione di Padre Umile Bonzi, Giorgio Guerello, presidente del consiglio Comunale e Giuseppe Spatola, presidente del Municipio Medio-Ponente, la nuova struttura museale dedicata alla memoria di Padre Umile da Genova.
Con essa i Cappuccini rendono omaggio al fondatore dell’opera socio-assistenziale “Sorriso Francescano”, nata nel 1945 per l’aiuto dei bambini abbandonati nell’immediato dopoguerra. Il museo, nell’allestimento proposto da Daphne Ferrero e Luca Piccardo per i Beni Culturali Cappuccini, sorge nella prestigiosa sede di Villa Piuma, già Villa Santa Chiara, dimora settecentesca donata a Padre Umile dall’Ing. Parodi proprio nel 1945 dove sorse la prima casa accoglienza di “Sorriso Francescano”.